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    Riflessioni intorno alla psicoterapia infantile

    pensieri intorno a nuclei rilevanti

    Il bambino non soffre ma agisce tutto il suo disagio. Se contrariato, fa i capricci. Questi esprimono, assieme alla sua frustrazione, la forza per piegare i genitori e indurli a soddisfare i loro desideri. Può però accadere che la spinta a modificare le forze avverse si blocchi e il bambino resti inerme. Questi casi rimandano a situazioni molto gravi perché indicano la presenza di un trauma che porta il bambino all’impotenza.

    Il sogno in psicoterapia secondo la teoria di A.Adler

    Tra le tecniche d’intervento possibili da utilizzare durante il percorso psicoterapeutico, l’analisi dei sogni è forse quella maggiormente conosciuta, riconducibile a livello immediato alla teorizzazione Freudiana della psicoanalisi.
    Adler, che aveva colto l’importanza di analizzare i sogni che i pazienti portano spesso in seduta, si discostò dalla teoria di Freud che vedeva nei contenuti soltanto aspetti pulsionali nascosti.

    La teoria adleriana (chiamata anche Individualpsicologica) non è pulsionale ma profondamente relazionale, costruttivistica e causalfinalistica e ha come punto cardine la considerazione che ogni persona è orientata verso scopi futuri che tendono alla valorizzazione e/o salvaguardia del proprio Stile di vita, costantemente “messo alla prova” dal gioco di forze tra sentimento di Inferiorità e Superiorità. Lo Stile di Vita trova la sua direzione in una strada impervia di Finzioni e Compensazioni; dalla concezione unitaria dell’uomo dove conscio ed inconscio sono “due modi dello stesso essere” così per Adler la veglia ed il sonno sono “due tempi della stessa persona”.

    IL GENOGRAMMA 3D - Applicazioni Cliniche

    Strumento dalle molteplici applicazioni sul piano diagnostico e terapeutico

    Uno strumento, presentato nella sua forma tridimensionale, che abitua a guardare con apertura mentale verso contributi e strumenti che nascono dal nostro o altrui approccio e che possono essere adattati e utilizzati secondo ciò che ci serve nel percorso con quel nostro specifico paziente.

    In quanto clinici, ci serve avere una cornice di pensiero ben strutturata ma la flessibilità di accumulare conoscenza in maniera integrativa.

    Noi adulti nel tempo della pandemia: la psiche e la realtà

    Un werbinar quello di mercoledì 29 aprile ore 18.00, che tratta le principali questioni emotive che l'individuo affronta in questo periodo di forzato isolamento.

    E’ certo che il termine “crisi” sia stato, dopo l’inizio della pandemia, ampiamente usato in tutte le conversazioni, sia pubbliche che private. La parola è sempre stata usata per evocare le difficoltà, i pericoli difficilmente controllabili e le risposte insufficienti per affrontare la grandi emergenza in atto. Tuttavia il termine “crisi” contiene anche un altro significato, meno immediato nella percezione corrente, ma importante nella dinamica dei fatti: evoca la possibilità di trovare soluzioni, di esercitare la creatività per fronteggiare nuove configurazioni della realtà. Questo doppio significato è acquisito in alcune lingue, il cinese ad esempio, che usano la parola “crisi” per esprimere il pericolo e le possibilità.

    Adolescenti e Genitori nel tempo della pandemia

    Fino a qualche settimana fa, la proposta di un discorso sul rapporto tra adolescenti e genitori evocava temi prevedibili e conosciuti, quasi stereotipi di pronto uso. Portava alla mente temi come il periodo difficile, le difficoltà di comunicazione, i comportamenti oppositivi, il disinteresse, l’egoismo, le pretese del tutto subito, l’attrazione del virtuale da monitorare. Oggi invece, dopo poco più di un mese dall’inizio dello “state tutti a casa” si possono dire cose diverse.

    Bambini e genitori al tempo della pandemia

    Riflessioni sulle esigenze psicologiche delle famiglie

    Da più parti si prova a riflettere sulle relazioni che si vivono oggi, nel tempo segnato dalla quarantena, nelle famiglie con i figli a casa, privati dei molti stimoli che organizzavano il tempo della scuola, del gioco, del movimento e della continua socialità con gli adulti e i compagni. Il prudenziale “restate a casa” per evitare la diffusione del contagio del virus, saggio dal punto di vista dell’emergenza sanitaria, ha di fatto portato a dimensioni psichiche personali e relazionali che hanno molti aspetti di novità.

    Le dimensioni psichiche si potrebbero tematizzare seguendo percorsi diversi; si propongono qui, con un approccio descrittivo, tre nuclei concettuali che hanno caratteristiche di centralità nei vissuti e nell’organizzazione delle famiglie. Si parlerà della deprivazione degli stimoli, delle nuove richieste che le situazioni hanno messo sulle spalle dei genitori e della necessità di una buona organizzazione per dirigere convenientemente l’incrociarsi dei doveri degli adulti e dei bambini.  
     

    Decalogo per operatori sanitari e sociosanitari Anipio

    E servizio per segnalare bisogni psicologici del personale che opera in emergenza

     

    Gli operatori socio sanitari stanno gestendo situazioni cliniche e organizzative molto complesse, che fanno emergere un insieme di emozioni che caricano oltremodo il vostro sistema psico-fisico.

    La paura per la propria incolumità e dei propri cari, i sensi di colpa per non avere agito prima o meglio, lo scacco al proprio senso di responsabilità clinico-assistenziale, i sentimenti di solitudine, l’impotenza per non riuscire a gestire la sofferenza di pazienti e familiari il timore di non essere all’altezza del proprio ruolo,  rabbia per le insufficienze del sistema, e, forse, altro ancora.

    Nel nostro ruolo di esperti delle dinamiche psichiche, intendiamo offrire qualche indicazione, sotto forma di “decalogo”, nella speranza che, anche questo piccolo contributo,  sia di utilità nel fronteggiare sia le situazioni professionali, sia quelle intime e personali.

     

    Sentimento Sociale e Benessere dell'Umanità

    Nel surreale contesto di vita di questo marzo 2020

    Stiamo vivendo dei giorni senza precedenti. Ognuno di noi sperimenta nel proprio intimo, una gamma di emozioni più o meno difficili: incredulità, apprensione, timore, paura, oppressione. Tutto ciò in uno scenario insolito: una massima riduzione, per alcuni completa, dei contatti sociali.

    Tanto è già stato detto su cosa bisogna fare e su cosa non bisogna fare, sia per rispondere alle regole che ci sono state date per l’emergenza, sia su quali sono i comportamenti che ci aiutano a mantenere il più possibile una serenità necessaria a superare questo momento senz’altro difficile.

    La nostra riflessione allora va alla riscoperta importanza che ha nella nostra vita il relazionarci con gli altri e il coltivare relazioni sociali, così evidente nella difficoltà a rispettare le restrizioni che in queste ore ci sono state date. Ma anche ai valori che regolano lo stare con gli altri: il rispetto ad esempio o l’attenzione a non mettere in atto dei comportamenti che potrebbero nuocere ai nostri cari o più in generale ai nostri conoscenti.

    Le dipendenze patologiche

    Le dipendenze possono essere considerate una condotta di evasione che la persona mette in atto per soffocare l’insoddisfazione della realtà che vive.

    Quando ci si relaziona a sostanze, alcol, gioco, e si “assapora” dentro di sé il “gusto del coraggio”, che fa sentire forti, che fa dimenticare i problemi, è in quel momento che si dà inizio ad un mondo parallelo percepito come perfetto, che genera distruzione del corpo, delle relazioni sociali e della propria lucidità. In quel momento, la persona crede di aver trovato una chiave per aprire la porta serrata che sentiva tra sé e il mondo, incurante del fatto che in realtà sta alzando muri di cemento in cui si sta nascondendo.

    Questionario: I significati del servizio

    SERVIZIO E SPIRITO DI SERVIZIO NEI VISSUTI PERSONALI

    Il termine servizio non ha bisogno di particolari spiegazioni; il suo utilizzo nel linguaggio comune è frequente per cui è normale che evochi l’immediata convinzione di conoscerne il significato, le sottese dinamiche relazionali e le esperienze vissute. Null’altro ci sarebbe da aggiungere. Tuttavia, si tratta di un termine che, al di la dell’apparente semplicità, è carico di significati: si possono dare interpretazioni all’insegna dell’oggettiva razionalità o della soggettività emotività, possono venire alla mente dimensioni culturali che permeano i vissuti personali, come possono essere evocati comportamenti socialmente utili ispirati da convinzioni etiche e/o religiose. In altre parole, all’immediatezza delle prime, consapevoli associazioni può seguire un’interessante complessità che merita spazi di riflessione.

    I "nuovi bambini" in psicoterapia

    dalle dinamiche impotenza-onnipotenza al processo inferiorità-superiorità. Riflessioni e strategie terapeutiche

    La società contemporanea è attraversata da profondi cambiamenti dettati da numerosi fattori: la precarietà economica e sociale, il relativismo culturale ed etico, la globalizzazione e il supramento dei limiti, il post materialismo e l'individualismo.

     

    Accessi Facili alla Rete

    Opportunità e rischi per le nuove generazioni

    Bambine e bambini italiani accedono ad internet sempre prima: tra i 6 e i 10 anni oltre la metà di loro usa abitualmente la rete, è quanto emerge da un’indagine di Save the Children.  I dati confermano come l'accesso a Internet di bambine e bambini avviene in età sempre più giovane. Proprio nella fascia 6-10 anni, infatti, i bambini usano la connessione da casa nel 54% dei casi, le bambine nel 53%, percentuale che sale con il crescere dell'età, fino a raggiungere il culmine tra i 15 e i 17 anni, con rispettivamente il 93,5% delle ragazze e il 94,2% dei ragazzi connessi.  

    Estratto dell'incontro redatto da Maria Cristina Montella, tirocinante post-universitaria presso Istituto Adler RE

    Giornate formative sullo Psicodramma Adleriano

    Modello di psicoterapia di gruppo basata sul gioco simbolico e sulla drammatizzazione

    Lo psicodramma (dal greco ψυχη psyche, anima, e δράμα drama, azione) indica un metodo di approccio psicologico ideato nei primi anni del Novecento dallo psichiatra e psicologo J.L. Moreno. Un modello di psicoterapia di gruppo, basata sul gioco simbolico e la drammatizzazione anziché solo sulla parola che fa si che le persone possano esplorare attraverso  il  gesto  teatrale  i  propri   contenuti interiori. Le esperienze e i vissuti personali non sono semplicemente raccontati, ma sperimentati concretamente nel giocare, recitare e mettere in scena. 

    Il mio riflesso negli occhi dell’altro. La malattia allo specchio

    Il corpo è uno dei più importanti veicoli di comunicazione. A seconda della cultura può assumere significati diversi. Può esprimere una posizione sociale, raccontarci una storia di vita, comunicare uno stato d’animo, trasmettere benessere o disagio. Diverse sono le funzioni che il corpo assolve nella vita, nelle relazioni e nella costruzione dell’identità. È il nostro principale mezzo, e non evitabile, di comunicazione; il nostro modo di essere, di presentarci e di mostrarci.

    Conoscere e far conoscere: la Narrazione

    ABILITA' IMPRESCINDIBILE PER L'UOMO, RISORSA FONDAMENTALE IN TERAPIA

    Esiste uno strumento fondamentale, trasversale all’evoluzione del genere umano, allo sviluppo della personalità di ciascun individuo e perfino alla relazione terapeutica: la Narrazione.

    In che modo la capacità di raccontare le storie ha influenzato il nostro passato?  Come può contribuire a (ri)plasmare la nostra prospettiva futura?

    Lo sguardo di questo articolo si posa e vaga su ciò che permette di condividere, perché la narrazione è proprio questo: la capacità di raccontare un mondo attraverso una storia. Esploreremo dall’alto il mondo della narrazione, a volo di uccello, al fine di intuirne la rilevanza.

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