Accessi Facili alla Rete

Opportunità e rischi per le nuove generazioni

Bambine e bambini italiani accedono ad internet sempre prima: tra i 6 e i 10 anni oltre la metà di loro usa abitualmente la rete, è quanto emerge da un’indagine di Save the Children.  I dati confermano come l'accesso a Internet di bambine e bambini avviene in età sempre più giovane. Proprio nella fascia 6-10 anni, infatti, i bambini usano la connessione da casa nel 54% dei casi, le bambine nel 53%, percentuale che sale con il crescere dell'età, fino a raggiungere il culmine tra i 15 e i 17 anni, con rispettivamente il 93,5% delle ragazze e il 94,2% dei ragazzi connessi.  

Estratto dell'incontro redatto da Maria Cristina Montella, tirocinante post-universitaria presso Istituto Adler RE

Quanto tempo è corretto che i ragazzi trascorrano in rete?

Un’iniziale distinzione è da fare sulla qualità e sulla struttura del tempo. Ci sono due tipologie di tempo: il tempo lineare e il tempo circolare. Se il primo è scandito da secondi e minuti, da un inizio ed una fine, quindi da uno scorrere consapevole da parte di chi lo vive, il secondo è un tempo inconsapevole, che viene vissuto senza pianificazioni da parte della persona. Il tempo lineare, è quello utilizzato quando si utilizza la rete come veicolo d’informazioni, dal momento che internet offre la possibilità di accedere a un numero pressoché infinito di notizie. Il tempo circolare, invece, è quel tempo che all’interno della rete, viene utilizzato per veicolare le proprie emozioni, attraverso social network o giochi on-line. In un periodo delicato come quello dell’adolescente, i ragazzi vanno incontro ai cosi detti “compiti evolutivi” ovvero la costruzione di una propria identità definita e distinta e il relativo distacco psicologico dai genitori e la mentalizzazione del corpo. L’adolescente ha bisogno degli altri per capire chi è, per costruire la sua identità, necessita quindi di socializzare. In questo senso i vari social network rispondono ad alcuni importanti bisogni:

-bisogno di sicurezza: in un social Network le persone con cui ci si relaziona sono "amici" e per questo offre la possibilità di scegliere liberamente con chi interagire;

-bisogno associativo: con questi amici è possibile comunicare, scambiare opinioni e quant'altro;

-bisogno di autostima: è possibile scegliere gli amici o essere scelti; in questo caso si ha la percezione di efficacia sociale da parte del soggetto.

Da questo si può evincere che il social network rappresenta, quindi, un'opportunità per i ragazzi perché offre un “ponte” al loro debutto sociale, per l’interazione con il gruppo dei pari.  I social però danno anche la possibilità di costruire avatar falsi e di idealizzare sé stessi attraverso foto e/o stili di vita ostentati dando vita ad un’identità “ideale” nettamente differente da quella reale, con il conseguente insorgere della vergogna, che nell’adolescente è il sentimento maggiormente provato nei momenti di crisi evolutiva all’interno delle interazioni con gli altri. Tanto più l’io ideale si allontanerà da quello reale, tanto più il ragazzo sarà assalito da importanti sentimenti di vergogna. I rischi in questo caso incorrono nel ritiro sociale e nella “internet addiction” con cui i giovani possono rispondere per poter soddisfare attraverso l’utilizzo insano della rete ai bisogni sopra descritti.

Premettendo che va sempre considerata l’unicità e l’individualità del singolo e del contesto in cui è immerso, ci siamo chiesti: Come le nuove tecnologie influenzano lo sviluppo degli adolescenti e delle nuove generazioni?

La tecnologia comporta una modificazione dei concetti di tempo e spazio nei bambini e negli adolescenti, che vivono all’interno di internet il passaggio da un tempo lineare scandito da secondi, minuti, ore, quindi da un preciso inizio e fine di ciò che si effettua ad un tempo circolare, vissuto inconsapevole, veicolo di emozioni, in cui si ricercano sollecitazione di stimoli emotivi ed in cui si va inesorabilmente incontro ad una perdita della cognizione dello scorrere del tempo stesso.

I vantaggi che la rete fornisce sono sicuramente numerosi: da un maggior accesso alle informazioni, nuove opportunità di socializzazione, acquisire notizie in real-time, soddisfacimento dei bisogni di affiliazione che ogni persona vive.

Gli svantaggi possono andare dalle tanto citate “fake news”, alla dipendenza, all’isolamento che una fruizione senza confini potrebbe generare.

Come può far fronte un genitore ai pericoli che si celano dietro la rete?

 Chiaramente non esiste una ricetta assoluta, o una risposta valida per tutti, ogni ragazzo ha i suoi “bisogni” da soddisfare e internet è uno dei tanti strumenti che può utilizzare a tal fine. I genitori  possono avvicinarsi al proprio figlia/o  cercando di evitare la classica modalità del “sequestro” del telefono o pc, aprendo le porte ad un dialogo sincero, privo di pregiudizi, che lasci spazio all’adolescente di esprimere le sue preoccupazioni e le sue necessità, accogliendole senza mai banalizzarle. L’approccio più funzionale da utilizzare è senz’altro quello di una “guida” che lo induce a riflessioni di valore, che non consegni al ragazzo risposte preconfezionate.  In questo modo si favorirà nel ragazzo lo sviluppo di un senso critico che sarà poi utilizzato ad ampio spettro e non solo durante  l’interazione con la rete!

Dall’incontro “Accessi Facili alla rete” diretto dalle psicoterapeute Laura Righetti e Francesca Rossi, organizzato dall’Istituto Adler presso la sede CIS di via Aristotele 109 RE in data 11 Aprile 2019.

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