Servizi per le organizzazioni

Le tecniche sviluppate dagli studi psicologici permettono di intervenire in diversi contesti organizzativi e dare utili contributi a migliorare sia la qualità della vita degli individui sia le loro relazioni interpersonali. La psicologia applicata ha quindi una rilevante funzione sociale perché può essere di aiuto in numerosi ambiti dove le persone passano buona parte della loro esistenza. Gli ambienti organizzativi impegnano sempre ampie porzioni di vita, sia per il tempo che richiedono sia per gli investimenti psichici che sollecitano. A ogni età le persone si trovano inserite in contesti organizzativi: nell’età evolutiva è la scuola, poi il mondo del lavoro; in parallelo si può essere attivi nelle associazioni di volontariato o, in caso di situazioni problematiche, s’incontrano i contesti giuridici. L’esistenza di psicologi competenti e preparati è una potenziale risorsa per i contesti organizzativi; le problematiche personali e relazionali che si sviluppano possono essere affrontate in modo adeguato con le indicazioni di corretti approcci psicologici. L’operatività dell’Istituto, in quest’ambito, si sviluppa in due direzioni: da un lato si studiano e propongono progetti di intervento utili alle diverse organizzazioni e dall’altro si formano gli psicologi e li si aiuta a sviluppare le loro competenze professionali.

Le Aziende

Il mondo della produzione e dei servizi impegna le persone in attività organizzate e le prestazioni richieste ai lavoratori coinvolgono il funzionamento dell’intero sistema psichico. Il lavoro attiva le attitudini, le motivazioni all’impegno, le aspirazioni di crescita professionale, le abilità relazionali, la disponibilità ad accettare l’autorità gerarchica, la capacità di tollerare la frustrazione. In tutti i luoghi di lavoro si originano realtà psicologicamente complesse; è pertanto possibile che sorgano problemi personali o relazionali che conoscenze e tecniche psicologiche, se correttamente applicate, possono contribuire a risolvere. L’operatività dello psicologo del lavoro può dare contributi all’azienda e ai lavoratori in tre direzioni:

Selezione del Personale

Quest’ambito di attività consente all’azienda e al lavoratore di trovare il giusto rapporto tra attitudini personali del lavoratore e richieste del ruolo. La selezione si sviluppa in colloqui personali e con l’impiego di batterie di test psicologici, scelti in funzione delle specifiche richieste del ruolo aziendale da ricoprire. Le selezioni possono essere collettive o individuali.

  • Nel primo caso i test si somministrano in gruppo e i colloqui con ogni singola persona sono successivi

  • Nel caso di selezioni individuali, attivate per la ricerca di profili manageriali, la selezione comporta più colloqui e una batteria di test più articolata

Formazione del Personale

Questa attività può svilupparsi a diversi livelli di profondità e coinvolgimento ed è rivolta a gruppi di lavoratori con mansione omogenea che l’azienda decide di coinvolgere:

  • A un primo livello la formazione può perseguire lo scopo di trasmettere informazioni utili a migliorare le prestazioni. Si tratta in genere di un lavoro che riguarda nozioni di carattere tecnico, utili a svolgere le mansioni;

  • Un secondo livello riguarda l’analisi del comportamento di ruolo e l’individuazione degli atteggiamenti da adottare, funzionali alle logiche aziendali. Si forniscono indicazioni del caso e si strutturano role playing come momenti che simulano la realtà per evidenziare la dinamica e i vantaggi dei comportamenti attesi;

  • Un terzo livello comporta un maggior coinvolgimento perché i partecipanti sono guidati a riconoscere lo stile di comportamento personale e a focalizzare gli aspetti che risultano inadeguati o svantaggiosi per il ruolo ricoperto. Questa modalità formativa è delicata perché comporta la frustrazione di entrare in contatto con aspetti inadeguati del proprio comportamento. Le frustrazioni vengono attentamente gestite dai formatori d’aula che non le sottolineano, ma le utilizzano per orientare verso cambiamenti costruttivi.

Coaching

Il coaching è un’attività formativa individuale che si rivolge a un lavoratore che l’azienda vuole far crescere sotto il profilo delle competenze relazionali richieste dal ruolo. In genere l’attività è indirizzata a chi deve gestire un gruppo di lavoro. Il coaching si sviluppa in una successione di colloqui con il lavoratore durante i quali si esaminano le diverse dimensioni dell’attività lavorativa e il modo in cui sono affrontate. L’attenzione viene in genere portata su questioni che riguardano:

  • la comunicazione come dimensione centrale dell’attività relazionale nelle diverse forme in cui si esplica

  • l’ascolto dei collaboratori, le difficoltà e i vantaggi che genera nelle relazioni e l’assertività come modo di essere nella comunicazione

  • la gestione dei gruppi di lavoro che richiede la conoscenza attenta dei collaboratori, delle loro inclinazioni e dei vissuti verso il gruppo di lavoro e verso l’azienda

  • la capacità di motivare i collaboratori e aiutarli a sviluppare un sano sentimento di appartenenza

  • lo sviluppo delle attitudini manageriali che comporta l’acquisizione di una visione ampia del lavoro e degli orientamenti da dare al gruppo che si coordina

Il coaching, per essere realmente efficace, deve essere condotto da uno psicologo competente e favorire i processi maturativi attesi. Deve essere evitato il rischio di ricorrere a persone scarsamente preparate che possono dar vita a processi d’influenzamento suggestivo che tendono a svanire rapidamente. Il coaching efficace deve produrre una reale rivisitazione del modo di essere del lavoratore e favorire cambiamenti autentici nella sua gestione del ruolo.

Analisi clima

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La Scuola

Il mondo della scuola è un crocevia di bisogni psicologici che emergono lungo i percorsi educativi e l’operatività di uno psicologo scolastico può essere di grande utilità per affrontare momenti di disagio o per condurre interventi che prevengano le difficoltà. Vi sono diversi aspetti nella vita della scuola che possono far sorgere situazioni problematiche: le relazioni che gli alunni instaurano con maestri e insegnanti, le dinamiche che si sviluppano nei gruppi classe, le aspettative che i genitori hanno verso gli apprendimenti dei figli sono realtà psicologicamente delicate, che spesso portano a delusioni, frustrazioni e conseguenti risentimenti. Le conoscenze psicologiche possono essere molto utili se utilizzate in chiave di prevenzione e la Psicologia Individuale, a questo proposito, fornisce molti spunti operativi che possono essere alla base di interventi mirati. In altre situazioni, quando le difficoltà si sono già strutturate, l’intervento dello psicologo può aiutare a sciogliere i nodi conflittuali che rendono pesante l’esperienza nella scuola. L’Istituto opera nelle scuole in diverse direzioni, con progetti che hanno l’obiettivo di contribuire all’efficacia educativa dei percorsi scolastici e al benessere psicologico delle persone. I progetti sono rivolti a tutti i soggetti che interagiscono nella scuola: gli alunni, gli insegnanti e i genitori. Le tipologie d’intervento sono:

Progetti di prevenzione del disagio

I progetti di prevenzione sono elaborati e proposti in diverse aree quali:

  • il bullismo, le dinamiche aggressive tra gli alunni e lo sviluppo del sentimento sociale come dimensione necessaria per armonizzare le relazioni

  • l’educazione all’affettività dei bambini e degli adolescenti attraverso la riflessione sul mondo delle emozioni, della sessualità e dei sentimenti

  • il rapporto con gli strumenti informatici: l’utilizzo corretto e intelligente di Internet

  • il contenimento del fenomeno della dispersione scolastica e i conseguenti rischi di favorire comportamenti devianti

I progetti, costruiti su moduli d’intervento graduati, possono avere durata variabile, normalmente concordata con gli insegnanti in relazione alle caratteristiche e alle difficoltà incontrate nella scuola.

La formazione degli insegnanti

I momenti di formazione per gli insegnanti sono organizzati su temi specifici, scelti dal corpo docente, che riguardano aspetti su cui gli insegnanti desiderano migliorare. Le aree che normalmente vengono indicate riguardano:

  • la presa in carico psicologica degli allievi che hanno bisogni educativi particolari o che manifestano comportamenti disturbanti tali da creare difficoltà allo svolgimento delle lezioni

  • la comprensione delle dinamiche di gruppo per gestire la classe, prevenire le emarginazioni dei soggetti più deboli e sviluppare capacità di cooperazione tra gli allievi

  • l’apprendere tecniche per lo sviluppo della creatività, utili a farla emergere dal potenziale degli allievi e a canalizzarla nel lavoro comune

  • il miglioramento delle capacità di comunicare con i genitori e di stabilire con loro rapporti di cooperazione e non di contrapposizione

Orientamento scolastico

Sotto l’espressione “orientamento scolastico” si raggruppano interventi che riguardano l’impiego di batterie di test, utili a dare indicazioni sulle attitudini, sui livelli di sviluppo intellettivo e sulle modalità di apprendimento degli allievi. Le indicazioni possono essere utili per:

  • la composizione dei gruppi classe all’inizio di un ciclo di studi per dare alla classe una distribuzione armonica e successivamente per formare i sottogruppi di lavoro

  • la progettazione educativa che richiede l’individuazione di percorsi di apprendimento individualizzati che si basano sulla conoscenza dei livelli di sviluppo cognitivo

  • i programmi di intervento per prevenire gli abbandoni e la dispersione scolastica di allievi problematici dei quali è utile conoscere le modalità di apprendimento

  • l’orientamento alla scelta di un indirizzo di studi: al termine di un ciclo scolastico l’allievo si trova a selezionare una scuola superiore o una facoltà universitaria; in tale dinamica la conoscenza del profilo intellettivo può essere di grande utilità

Incontri con i genitori

Momenti di incontro con i genitori sono organizzati in accordo con i dirigenti scolastici su temi di interesse educativo, spesso legati al sorgere di problemi nella vita scolastica. Obiettivi degli incontri è aiutare i genitori a ragionare su aspetti e logiche, non sempre facilmente comprensibili, di questioni importanti che li coinvolgono nella loro funzione educativa. Gli incontri sono spazi di dialogo: i genitori desiderano condividere le loro preoccupazioni, le incertezze nelle decisioni da prendere e nelle responsabilità che devono assumersi. La conduzione degli incontri da pare degli psicologi dell’Istituto è orientata a offrire spunti alla riflessione, a favorire il dialogo e a portare l’attenzione su possibili strade da percorrere illustrandone i vantaggi e i limiti.

Lo Psicologo e i contesti giuridici

Il contesto giuridico ha la funzione di disciplinare le controversie che sorgono tra due o più parti che non riescono autonomamente a trovare accordi soddisfacenti. Può accadere che le conflittualità alla base delle azioni giudiziarie siano dannose per soggetti indifesi come i bambini o per le persone in situazioni di inferiorità, quando danni conseguenti a incidenti possono aver menomato il loro corpo, la psiche o l’immagine sociale. Le competenze psicologiche, in questi frangenti, sono di grande aiuto. I giudici si avvalgono degli psicologi per conoscere a fondo le caratteristiche di personalità dei soggetti che hanno avviato la causa. Lo psicologo diviene, su richiesta di un giudice, un consulente tecnico d’ufficio (CTU) e viene incaricato di redigere una perizia psicologica. Gli avvocati che difendono le parti in causa possono richiedere un perito di parte; in tali casi uno psicologo può essere coinvolto, dopo l’approvazione del giudice, ad affiancare il lavoro del CTU e, al tempo stesso, a sostenere psicologicamente il soggetto in causa. Gli ambiti d’impegno degli psicologi giuridici dell’Istituto sono:

  • la redazione di perizie civili in qualità di CTU nel campo delle separazioni coniugali e dell’affidamento dei minori

  • la partecipazione alle operazioni svolte da un CTU in qualità di perito di parte

  • la redazione di perizie per rimborsi assicurativi a seguito di incidenti che hanno procurato danni a un soggetto al quale possono essere riconosciute menomazioni permanenti a livello biologico, psicologico o morale

  • perizie che riguardano le relazioni sui luoghi di lavoro dove possono verificarsi casi di mobbing o vessazioni a danno dei lavoratori.

Il percorso di conoscenza che porta alla redazione delle perizie offre anche l’occasione di stabilire una relazione con una persona in difficoltà. La relazione, se ben condotta sul piano etico, può assumere anche dimensioni di sostegno e di riorientamento psicologico.

Servizi alle Associazioni

Nel mondo delle associazioni vi sono molte organizzazioni che si occupano di questioni importanti per la collettività e per le persone del territorio in cui operano. In genere le associazioni si collocano nello scenario del volontariato, canale che orienta le aspirazioni a fare azioni per contribuire al bene comune. Le associazioni nascono attorno a interessi specifici e sono quindi di natura molto diversa. Alcune hanno forti implicazioni psicologiche; tra queste le associazioni che si occupano di persone in difficoltà che derivano da handicap fisici o psichici e da povertà o da problemi di emarginazione sociale. Altre associazioni, seppur apparentemente meno in linea con temi psicologici, hanno bisogni che vengono considerati nell’operatività dell’Istituto. Si tratta da associazioni che si interessano di promuovere la cultura, l’arte, le dimensioni etiche del vivere collettivo, o quelle che hanno scopi ricreativi orientate allo sport o alle attività ludiche. Gli spazi di lavoro psicologico e le collaborazioni che l’Istituto offre riguardano gli aspetti organizzativi e relazionali che si sviluppano nella vita delle associazioni. Di fatto tutte le associazioni sono dei gruppi di persone all’interno dei quali hanno origine dinamiche relazionali che la psicologia ha studiato con attenzione. In tutti i gruppi possono svilupparsi rapporti difficili, incomprensioni, aspirazioni contrastanti, leadership inefficaci. Queste difficoltà, spesso non superabili con la sola buona volontà, influiscono sulla vita di un gruppo e compromettono il procedere delle attività. In questo insieme di realtà molto diverse l’Istituto è consultato per due distinti campi di attività:

  • Il primo campo riguarda interventi nelle associazioni che si occupano delle persone in difficoltà. In questi casi le richieste riguardano:

    1) la formazione degli operatori–volontari che devono sviluppare una adeguata sensibilità per relazionarsi con soggetti difficili

    2) il sostegno da dare a familiari dei soggetti portatori di handicap con incontri individuali o di gruppo

  • Una seconda tipologia di richieste riguarda l’indagine sulla realtà interna all’associazione con lo scopo di superare difficoltà relazionali e migliorare il funzionamento organizzativo. In questo caso il percorso di consulenza riguarda:

    1) l’analisi delle dinamiche relazionali che caratterizzano il funzionamento dell’associazione. Gli psicologi partecipano a incontri in programma, raccolgono informazioni in modo formale e informale e focalizzano il clima emotivo dell’associazione

    2) la proposta di interventi sotto forma di incontri di presentazione di temi di interesse per il buon funzionamento da dibattere con i soci oppure veri e propri momenti formativi strutturati con contenuti utili a specifici gruppi di persone.

L’Istituto collabora con le associazioni a titolo gratuito come apprezzamento per l’importante funzione sociale che le associazioni di volontariato assolvono.

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