Le dipendenze patologiche
Le dipendenze possono essere considerate una condotta di evasione che la persona mette in atto per soffocare l’insoddisfazione della realtà che vive.
Quando ci si relaziona a sostanze, alcol, gioco, e si “assapora” dentro di sé il “gusto del coraggio”, che fa sentire forti, che fa dimenticare i problemi, è in quel momento che si dà inizio ad un mondo parallelo percepito come perfetto, che genera distruzione del corpo, delle relazioni sociali e della propria lucidità. In quel momento, la persona crede di aver trovato una chiave per aprire la porta serrata che sentiva tra sé e il mondo, incurante del fatto che in realtà sta alzando muri di cemento in cui si sta nascondendo.
L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) descrive la dipendenza patologica come una “condizione psichica, talvolta anche fisica, derivante dall’interazione tra un organismo e una sostanza, caratterizzata da risposte comportamentali e da altre reazioni che comprendono un bisogno compulsivo di assumere la sostanza in modo continuativo o periodico, allo scopo di provare i suoi effetti psichici e talvolta di evitare il malessere della sua privazione”.
I concetti di abuso e di dipendenza hanno subito una notevole estensione di recente: mentre all’inizio ci si riferiva esclusivamente al consumo di sostanze come alcol e droghe, l’attuale spettro delle dipendenze include un gruppo ampio ed anche apparentemente distante di disturbi in cui l’ oggetto della dipendenza non è solo una sostanza ma anche attività che si ripetono ciclicamente, in cui si è incapaci di fermarsi, come il gioco d’azzardo, la dipendenza da sesso o il famigerato shopping compulsivo.
E’ importante sottolineare che le varie tipologie di dipendenza seppur accomunate da componenti quali:
- Ossessività (pensieri e immagini ricorsivi circa l’esperienza di dipendenza)
- Sensazione crescente di tensione che precede immediatamente l’inizio del comportamento (craving)
- Sensazione di perdita di controllo
- Impossibilità di resistere all’impulso (compulsività)
- Reiterazione del comportamento nonostante le conseguenze negative
Ognuna ha delle terapie specifiche e mirate, spesso di natura multidisciplinare quali ad esempio:
- Terapie Farmacologiche che agiscono a livello biologico (farmaci ansiolitici, antidepressivi, metadone ecc. ecc)
- Terapie Psicologiche Individuali e di gruppo (Psicodinamica, Cognitivo Comportamentale, Mindfulness, Dialettico comportamentale ecc)
- Associazioni di Auto-Aiuto
- Trattamenti Residenziali
E’ solo attraverso un’approfondita consultazione medico-psicologica che si può intraprendere il percorso più idoneo a seconda del caso specifico, è sempre sconsigliato in questi casi il fai da te.
Ma dalle dipendenze si può guarire?
Il percorso verso la guarigione è ricco di ostacoli, di ricadute e di illusioni di “guarigione”, l’affiancamento costante di uno specialista e di una terapia multidisciplinare possono supportare la persona nel suo percorso al cambiamento, tuttavia e di fondamentale importanza nel processo di “rinascita” la motivazione dell’individuo.
Ogni tentativo che prevede costrizione ed obbligo ad uscire da una dipendenza è destinato a fallire in partenza. L’unico vero ed efficace “carburante” che genera risultati tangibili provengono dalla volontà profonda dell’individuo a “rompere i muri” di una falsa realtà in cui ci si è inconsapevolmente eclissati.
“Se una persona si trova in difficoltà, il modo migliore per venirle in aiuto non è quello di dirle cosa fare, quanto piuttosto quello di aiutarla a comprendere la sua situazione e a gestire il problema prendendo da sola e pienamente le responsabilità delle scelte individuali” (Folghereiter)
Maria Cristina Montelli, tirocinante post lauream Istituto Adler RE