Il mio riflesso negli occhi dell’altro. La malattia allo specchio

Il corpo è uno dei più importanti veicoli di comunicazione. A seconda della cultura può assumere significati diversi. Può esprimere una posizione sociale, raccontarci una storia di vita, comunicare uno stato d’animo, trasmettere benessere o disagio. Diverse sono le funzioni che il corpo assolve nella vita, nelle relazioni e nella costruzione dell’identità. È il nostro principale mezzo, e non evitabile, di comunicazione; il nostro modo di essere, di presentarci e di mostrarci.

Nella storia si è evoluto il concetto di “corpo”, partendo dalle Sacre Scritture, nelle quali era considerato quale dono del Signore e non doveva essere modificato con segni e/o marchi vari. Nella moderna società ha sempre maggiormente perso il suo “sacro” valore sino alla stregua di oggetto che ci appartiene e che possiamo modificare a nostro piacimento. L’adolescente che, per esempio, non si piace può presumere di abbellirlo con pearcing, con tatuaggi che dovrebbero avere il ruolo di raccontare diverse storie ed esperienze vissute oppure il semplice piacere di farci apparire. Nella società dell’apparenza, quale mezzo di comunicazione migliore del corpo per mostrarci non per quello che siamo realmente ma per come vogliamo essere?

Ma il corpo può anche subire modifiche indipendenti dalla nostra volontà. Possono entrare in gioco dei cambiamenti imprevisti quali ad esempio le malattie che possono realmente modificare non solo l’aspetto esteriore ma anche l’immagine introiettata che si ha del proprio corpo. Quali strategie dovranno poi essere messe in atto dall’uomo quando avvengono tali cambiamenti? Riuscirà l’uomo a riconoscersi vuoi in se stesso vuoi nell’altro? Quali difficoltà nella relazione con se stesso e con l’altro? Nell'allegato il numero 36-37 della nostra rivista il sagittario, un interessante elaborato inerente la comparsa di una malattia oncologica e i conseguenti cambiamenti a livello corporeo, vuoi per ciò che concerne l’immagine interiore che quella esteriore.

Gian Piero Grandi, Simonetta Vegro, Clarisa Acuna Rol , Laura Calabrò, Claudia Chiavarini, Antonella Masci 

Photo by Andreai Lazarev on Unsplah

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