La Scuola Adleriana di Psicoterapia per Adulti ed Età Evolutiva è una Scuola riconosciuta dal MIUR con Decreto del 29 Settembre 1994.
Nei ventidue anni di attività, la Scuola è sempre stata un luogo di formazione, un centro di ricerca e di sviluppo della cultura psicodinamica.
L’apertura ai diversi approcci teorici e l’interesse critico verso le crescenti conoscenze sul funzionamento della mente, ha consentito alla Scuola un creativo aggiornamento delle iniziali formulazioni teoriche di Alfred Adler.
La Scuola Adleriana di Psicoterapia è oggi una "Scuola di Pensiero" che s’interroga, si aggiorna e ri-elabora gli stimoli teorici e clinici per proporre una formazione aggiornata, in linea con i bisogni attuali.
La fibromialgia è una sindrome spesso invalidante, caratterizzata da sintomi diversi il più importante dei quali è un dolore cronico e diffuso che interessa il sistema muscolo-scheletrico. Il dolore fibromialgico viene considerato “idiopatico”, cioè privo di una causa precisa ed individuabile. Anche se di recente la sindrome fibromialgica è stata consegnata alla competenza dei reumatologi, appare comunque correlata a tratti personologici la cui osservazione si dovrebbe avvalere del contributo dello psicologo. Pertanto è importante che si formino psicologi clinici appositamente addestrati a valutare e gestire il dolore neuropatico e psicogeno.
si completa partecipando a:
la Scuola prepara alla presa in carico di:
Questa Scuola di Specializzazione mi ha dato negli anni l'opportunità di seguire tante giornate formative con focus ed approfondimenti sia clinici che testistici. Ho molto apprezzato il suo modello di comprensione del paziente come unità bio-psico-sociale e la sua visione sull' atteggiamento del terapeuta. E' stato bellissimo, sarei pronta a ricominciare domani!
Grazie alle esperienze con i pazienti del tirocinio, al confronto reso possibile dalle numerose supervisioni individuali e di gruppo e al lavoro su se stessi attraverso l'analisi personale, si termina il percorso quadriennale arricchiti personalmente e professionalmente e con la consapevolezza che si potrà accogliere la sofferenza del paziente con competenza tecnica e relazionale".
Quando mi sono iscritta, mi aspettavo di diventare una brava psicoterapeuta apprendendo e scoprendo una tecnica e delle nozioni, che ci devono essere, ma che si sono fuse con la scoperta di se stessi, con il confronto con l’altro e con l’esperienza pratica.
E' stato un lungo e intenso cammino di formazione decisamente positivo: ho compreso e sentito la differenza tra l’essere psicologici e diventare psicoterapeuti
ho sperimentato personalmente risonanze emotive che hanno dato significato alla teoria adleriana, e grazie ai colleghi e ai formatori che ci hanno guidato e accompagnato ho potuto vivere la relazione che cura e comprende, fondata sull’ascolto empatico e sulla cooperazione.
Presso la Scuola Adleriana di Psicoterapia di Reggio Emilia, ho potuto apprezzare l’estrema serietà e ricchezza di contenuti che caratterizzano tutte le attività formative, svolte con costante attenzione agli allievi.
All’insegna di un continuo aggiornamento scientifico e dello spirito di cooperazione, l’Istituto Adler offre ai soci continuità nel percorso di crescita personale, di gruppo e comunitaria.
"Tra lezioni, confronti coi colleghi, supervisioni, confronti con formatori, e poi tirocinio e analisi personale, la mia interiorità si è lentamente ma inesorabilmente fatta strada tra le rocce e ha preso a scorrere sotterranea come un fiume carsico per quattro anni, per mostrarsi soltanto alla fine in superficie, in tutto il suo splendore abbagliante e la sua meraviglia cristallina, la meraviglia di una presa di coscienza: di sentirsi capace di fare questo straordinario mestiere.
Abbiate fiducia, quindi, in voi stessi e nella scuola, che tutto scorre anche quando non sembra, e si prepara a stupirvi."
"Noi psicologi crediamo all'interiorità come a un dogma, altrimenti che senso avrebbe la nostra professione? Eppure, in quanti possono dire di averlo visto e toccato il nostro dio, di avere fatto un'esperienza concreta della propria interiorità?
Frequentare la scuola di psicoterapia adleriana è stato, per me, fare questa esperienza."
La Scuola mi ha dato una buona preparazione sulla diagnosi ed un allnamento alla visione d'insieme della persona e al ragionamento clinico che su di essa si fa.
Ho apprezzato le tante ore di supervisione individuale, di gruppo e sottogruppo e intendo continuare a sottoporre a supervisione il mio lavoro.
Il percorso formativo è organizzato intorno ai tre nuclei portanti del sapere, del saper fare e del saper essere. L’esercizio della psicoterapia coinvolge tutte e tre le dimensioni che riguardano le conoscenze razionali (area del sapere), la competenza nel saper applicare le tecniche che devono produrre i cambiamenti psichici nei pazienti (area del saper fare) e la capacità di utilizzare le proprie risorse emozionali nella relazione con il paziente (area del saper essere).
La trasmissione delle tecniche terapeutiche avviene attraverso l’esemplificazione costante di casi clinici. Comprendere come s’impiega una tecnica è sempre da rapportare alla specifica realtà di un paziente - sia esso adulto e di età evolutiva - allo stadio di sviluppo della relazione clinica e alle caratteristiche dello psicoterapeuta. Non va mai dimenticato che la Psicologia Individuale mette al centro l’uomo e non le tecniche, che non possono quindi essere oggettivate in protocolli standardizzati.
La relazione tra paziente e psicoterapeuta rappresenta una dimensione centrale in tutte le psicoterapie adleriane che accolgono la nozione di transfert e di controtransfert. Il percorso formativo degli allievi è un progressivo affinare la consapevolezza degli scambi emotivi che avvengono nelle sedute. Uno psicoterapeuta adeguatamente formato deve essere capace di vivere le emozioni profonde che il paziente “trasferisce” inconsapevolmente su di lui e, per contro, essere consapevole delle emozioni che lui suscita nel paziente.
La teoria di riferimento è sempre la “stella polare” che orienta lo sviluppo delle conoscenze, indispensabili per lo psicoterapeuta chiamato a dare significato psicodinamico ai comportamenti dei pazienti. La Psicologia Individuale è approfondita in tutti e quattro gli anni di corso sia come teoria psicodinamica sia come fonte d’ispirazione della teoria della tecnica, insieme d’indicazioni al “saper fare “ la psicoterapia. La Psicologia Individuale è anche studiata come matrice per comprendere la dinamica della psicopatologia.
La prima tappa del percorso formativo riguarda l’apprendimento delle competenze per fare una diagnosi psicodinamica. Imparare a fare bene la diagnosi è importante perché offre i primi elementi di conoscenza dello stile di vita di un paziente, nel suo articolasi di parti conscie e d’influenze inconsce. Nel percorso diagnostico con un paziente gli allievi apprendono a raccogliere la storia di vita, a somministrare i test proiettivi e a gestire la relazione che si sviluppa nei colloqui clinici.
Nella logica del percorso formativo sono necessari momenti di verifica della maturazione delle competenze psicoterapeutiche. Al termine di ogni anno è prevista una valutazione sulla qualità degli apprendimenti teorici, metodologici e sulla crescita della sensibilità nella relazione psicoterapeutica. Questi momenti sono gli “Esami di fine anno”; l’allievo sostiene un colloquio con il Collegio dei Formatori sulle psicoterapie fatte con i pazienti.
Le attività seguono il calendario solare; iniziano a Gennaio e terminano a Dicembre, con la sospensione estiva dei mesi di Luglio e Agosto. Sono previsti 11 seminari i tre moduli di 4 ore ciascuno, che si svolgono il venerdì pomeriggio (15,00 -19,00) e il successivo sabato (9,15 – 13,00 e 14,00 – 17,30).
La frequenza è in genere a cadenza mensile e, per particolari esigenze, ogni tre settimane. Il monte ore dei seminari è integrato da un Seminario Residenziale della durata di tre giorni che prevede 6 moduli di quattro ore.
La Scuola è convenzionata con tutte le Azienda Sanitarie dell’Emilia Romagna e delle Regioni limitrofe. Inoltre la Scuola ha molte convenzioni con Case di Cura, Consultori e Cooperative dove si pratica la psicoterapia. E’ comunque sempre possibile avviare nuove convenzioni, che possono diventare sedi di tirocinio vicine ai luoghi di residenza degli allievi. La Scuola chiede agli allievi di fare relazioni, tesine e altro? Gli insegnamenti proposti nei Seminari sono approfonditi con lo studio personale che porta a scrivere relazioni e tesine poi discusse con i colleghi del corso. Gli allievi compilano le cartelle cliniche dei pazienti seguiti in tirocinio a documentazione del percorso diagnostico e psicoterapeutico: Le cartelle contengono i resoconti dei colloqui clinici, i protocolli dei test, il progetto terapeutico, le riflessioni personali e i suggerimenti raccolti nelle supervisioni.
E’ accettato un numero di assenze pari al 20% del totale del monte ore previste dal calendario formativo. Nel caso di difficoltà a frequentare qualche seminario la Scuola provvede alla registrazione audio dell’intero evento formativo e a rendere scaricabili le tracce in tempi ragionevolmente brevi.
La questione del lavoro come psicologi e come psicoterapeuti è reale.
La richiesta di psicoterapia, sia per la fascia dell’età evolutiva, per gli adolescenti e per gli adulti non è diminuita e ci sono spazi di lavoro. La questione che deve essere affrontata lungo tutto il percorso formativo riguarda lo sviluppo delle abilità di essere visibili e identificati, come psicoterapeuti seri e ben preparati, nel territorio dove si desidera operare. Il lavoro non manca a chi é competente e capace di sviluppare relazioni con le varie realtà (associazioni, centri di volontariato, medici di base ecc.) da cui possono avvenire gli invii dei pazienti.
L’ambito di attività a cui la specializzazione orienta è certamente la psicoterapia. Esistono però anche altre attività interessanti che la formazione della Scuola rende possibili, prevedendo ovviamente degli studi supplementari. La psicologia giuridica, per esempio può essere un ambito di lavoro interessante perché le perizie sono, di fatto, attività diagnostiche. E’ anche possibile trovare spazi nella psicologia del lavoro, in quella scolastica, nei centri di aiuto per persone diversamente abili che spesso richiedono sostegni terapeutici per il loro assistiti.
I rapporti che si sviluppano tra gli allievi, i formatori e i docenti della Scuola sono improntati a spirito di collaborazione, che continua anche al termine del percorso istituzionale.
Gli psicoterapeuti che lo desiderano possono essere aiutati dalla Scuola a sviluppare attività utili alla loro crescita professionale. Possono essere progetti di ricerca, di promozione della cultura psicologica, giornate di studio su temi specifici o sostegni nei rapporti con associazioni del territorio o quant’altro possa giovare allo sviluppo della professione.
Certamente, ma è bene avere in mente che la psicoterapia è una professione delicata e che il trattamento di ogni paziente porta specifiche difficoltà. E’ quindi importante avere un supervisore di riferimento con cui confrontarsi. La Scuola trasmette l’importanza della “formazione permanente”; al termine della formazione quadriennale costituisce i gruppi di supervisione che possono incontrarsi a cadenza settimanale o quindicinale per la discussione sui casi clinici seguiti.
L’uomo è una realtà molto complessa e nessuna teoria, per quanto dotata di una buona coerenza interna, può spiegare tutti i fenomeni psichici. Per essere dei buoni psicoterapeuti è necessario avere la mente aperta, capace di indagare; la conoscenza di teorie diverse arricchisce l’osservazione del funzionamento della mente. Bisogna ovviamente essere capaci di integrare con coerenza le diverse informazioni; per questo la Scuola propone studi comparati della Psicologia Individuale con altre teorie.
Certamente bisogna avere una buona conoscenza delle diverse epistemologie; gli adleriani sono in una posizione particolare perché molte intuizioni di Adler, inserite nel corpus teorico della Psicologia Individuale, hanno fatto nascere, nei decenni successivi, nuove teorie. Un solo esempio tra i molti possibili: il concetto adleriano di “costellazione familiare”, ambiente psichico entro cui sviluppano le relazioni che strutturano lo stile di vita personale, è la base della psicologia sistemica: gli approfondimenti sulle reti di comunicazione nei nuclei familiari, danno preziose indicazioni anche agli psicoterapeuti adleriani.
Le psicologie dinamiche accolgono il concetto di “inconscio” e ne studiano l’influenza sul comportamento cosciente. La Psicologia Individuale apre lo sguardo al complesso intreccio degli orientamenti emotivi che si strutturano nei primi anni di vita e che restano inaccessibili al ricordo cosciente. La teoria di Alfred Adler esplora le risonanze delle dinamiche inconsce nello “stile di vita” personale; la loro conoscenza permette di correggere le eventuali deviazioni patologiche e di rinforzare le dimensioni costruttive della personalità.
Adler collaborò con Freud nel primo decennio della sua produzione scientifica. Si allontanò dal movimento psicanalitico non condividendo l’impianto pulsionale, il determinismo e il focus esclusivo sull’intrapsichico. Anche negli anni della collaborazione con Freud, Adler era interessato a esplorare il modo in cui il Sé creativo si orienta nel mondo alla ricerca della sicurezza e dell’auto affermazione. Senza negare il determinismo lo superò con l’ottica teleologica e aprì l’intrapsichico alla dimensione relazionale.
La Psicologia Individuale è una teoria non molto approfondita all’Università
E’ vero che l’Università non dedica molta attenzione alla Psicologia Individuale, ma questo limite non è un problema. Per una mente allenata ai concetti teorici, risulta facile apprezzare il modello proposto da Alfred Adler: l’uomo è visto nella sua unità bio – psico – sociale, in costante interazione con l’ambiente; il suo Sé creativo è il centro dinamico che lo orienta nella vita, nella continua ricerca dell’equilibrio tra l’affermazione personale e il sentimento sociale.
Docenti e i Supervisori sono tutti psicoterapeuti di provata esperienza che esercitano la professione da più di un decennio. Possono essere liberi professionisti, docenti universitari, responsabili di consultori o di cooperative, psicoterapeuti che lavorano nelle case di cura o nei servizi psicologici delle Aziende Sanitarie.
I Seminari trattano il tema in programma in moduli di quattro ore che possono occupare un’intera giornata (il sabato) e un’eventuale mezza giornata (il venerdì pomeriggio). I temi sono trattati con riferimento agli aspetti teorici, all’esposizione dei casi clinici e dei relativi percorsi di trattamento. Ogni seminario richiede poi un approfondimento personale che gli allievi fanno seguendo la bibliografia proposta dal Docente.
Le supervisioni prevedono l’esposizione di un caso clinico e del percorso diagnostico o terapeutico compiuto. Il caso è sempre presentato da un allievo che segue un paziente nelle attività di tirocinio. La supervisione prevede l’esame dello psicologismo del paziente, la conduzione delle sedute, le tecniche terapeutiche impiegate e i vissuti dello psicoterapeuta, suscitati in lui dal paziente. Il gruppo che partecipa alla discussione e il supervisore aiutano a comprendere gli eventuali errori nel percorso compiuto.
Nel corso del tirocinio gli allievi hanno l’opportunità di seguire i pazienti che sono loro affidati dal tutor della struttura.
Nei primi due anni il focus dell’esperienza è la diagnosi psicodinamica: si apprende a gestire la relazione, a raccogliere la storia di vita, a somministrare i test, a redigere il profilo della personalità e a formulare il progetto terapeutico. Negli ultimi due anni di formazione gli allievi seguono due pazienti ogni anno applicando le tecniche apprese e selezionate in base al progetto terapeutico. La regolare supervisione permette costanti riflessioni sul procedere delle psicoterapie.
Gli allievi seguono i Seminari che sviluppano i concetti teorici, la teoria della tecnica e la psicopatologia. Inoltre hanno regolari incontri di Supervisione di gruppo e, con il Formatore di riferimento, quella individuale. Partecipano poi a un Seminario Residenziale della durata di tre giorni; in questo incontro è sviluppato un tema psicopatologico alla luce di un caso clinico. Gli allievi possono prendere parte anche a Convegni organizzati da Istituti o Associazioni nazionali siano esse adleriane o di altri orientamenti teorici; è facoltativa la partecipazione ai Congressi internazionali della Psicologia Individuale.
Arrivederci