Incontro di approfondimento sul Test del Villaggio di Arthus
- Sabato, 21 Marzo 2015 dalle 10:00 Fino a 18:00
La tecnica del Villaggio: metodo integrato di indagine della personalità
L'incontro è tenuto dal Dott. Luca Bosco, psicologo e psicoterapeuta, coautore del libro "La tecnica del villaggio nella psicoterapia infantile"
A partire dal classico Test del Villaggio e da un precipuo modo di intendere la psicoterapia dellʼinfanzia, viene presentato uno strumento psicodiagnostico che può avere unʼampia rilevanza allʼinterno del setting clinico tra terapeuta e paziente.
Si tratta di uno strumento che presenta multiformi aspetti, e che per quanto trovi il suo ambito elettivo nel lavoro con lʼinfanzia, è altresì indicato con lʼadolescenza e lʼetà adulta.
A differenza di altri test proiettivi, la costruzione di un Villaggio è generalmente un compito gradito ai bambini (ma anche agli adolescenti e agli adulti), nel quale ci si sente competenti, che permette di essere creativi e di divertirsi, perché è vissuto fondamentalmente come un “gioco”.
Si tratta di collocare su un tavolo delle piccole raffigurazioni in legno colorato di edifici, persone, animali, alberi, ecc.; ciò che ne risulterà e la storia che il soggetto racconterà sul proprio Villaggio, rappresentano lʼespressione del suo stile di vita, della sua organizzazione di personalità, della sua capacità di essere nel mondo (il sentimento sociale, lo slancio vitale, il “raggio dʼazione”), dei suoi meccanismi di difesa, della percezione che ha di sé e della realtà esterna, della sua capacità di gestione degli aspetti affettivi-pulsionali-aggressivi, dei suoi vissuti relativi alle figure genitoriali. La lettura di quanto emerge si basa su un “modello integrato” che prevede tre criteri: Strutturale (o di organizzazioneintegrazione), il “come” viene costruito; Tematico (o psicodinamico-relazionale), il “cosa” viene costruito; Dinamico (o topologico-topografico), il “dove” viene costruito. Vi è, inoltre, la possibilità di effettuare una ricca analisi del simbolismo, che può muoversi parallelamente a quanto emerge nella relazione clinica con il bambino, fornendoci chiavi di lettura chiarificatrici.
In alcuni momenti della psicoterapia, il terapeuta può far ripetere al bambino il test al fine di ricavarne informazioni preziose sul processo in corso; inoltre, egli può giocare insieme al bambino a costruire dei Villaggi, per favorire una riflessione sul cosiddetto “campo emotivo-relazionale”, per raccontare una storia comune, in quello che può essere considerato come uno “spazio transizionale” tra l ʼIo e il Tu, tra realtà e fantasia, tra mondo interno e mondo esterno; per concretizzare un “luogo onirico” nel quale il terapeuta aiuta il paziente a sognare il suo sogno, ad esteriorizzare il suo “spazio interiore”, accompagnandolo a conoscere la “città invisibile” che ha dentro di sé.
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