Metapsicologia adleriana
Uno dei punti di partenza della metapsicologia adleriana è che nella vita psichica ogni cosa si verifica "come se" certi fatti fossero assiomi, cioè veri ed evidenti di per se stessi.
Il filone conduttore consiste in una perenne ricerca del senso dell'individuo, inteso nella sua unità diversificata biologica-psicologica-sociale.
Questa linea guida induce allo studio verso la comprensione dell'Altro" e spinge altresì all'agire in tutte le aree esistenziali, specie nel campo dell'educazione, del lavoro, della comunità, ma soprattutto e specificamente nell'indagine e nella terapia dei disturbi mentali, di quelli psicosomatici e dei disturbi dell'adattamento sociale.
La Psicologia Individuale di Alfred Adler si propone via via come un modello aperto e complesso, nelle scienze che riguardano la vita umana. Ogni gesto, ogni atto, ogni sintomo psicopatologico e/o psicosomatico sono inseribili in una linea direttrice, in un movimento verso un fine attraverso dinamismi consci ed inconsci [..]
Del sistema uomo si cerca di studiare non solo gli aspetti causali ma anche gli scopi, tenendo presente che sia i concetti di determinismo sia quelli di finalismo non assumono qui significati di tipo "sostanzialistico" (cioè rivolti ad una causalità rigida o ad una causalità dei fini), ma si propongo come causalismo e finalismo morbidi: cioè "come se" gli individui potessero scegliere delle mete e programmare le azioni opportune per realizzarle.
Onde comprendere il carattere del modello adleriano è necessario riferirsi alla concezione, in precedenza citata, del "come se" (Als Ob) di Hans Vaihinger (1911) ed alla teorialogica delle finzioni, che distingue queste dalle ipotesi. La finzione è una figura retorica, uno strumento pratico che viene conservato fintantoché si dimostra utile, ma che può essere sostituito da un altro ritenuto più efficace.
La Psicologia Individuale poggia inoltre su due istanze fondamentali, che non sono simili alle pulsioni freudiane, ma si costituiscono come bisogni radicati nel carattere. La prima istanza è la volontà di potenza o aspirazione alla supremazia che in parte è originaria , in parte è compensatoria del sentimento di inadeguatezza. Essa a livello sia conscio che inconscio indirizza l'uomo verso finalità non necessariamente distruttive, ma anche di protezione e di affermazione personale. La seconda istanza fondamentale è il sentimento/interesse sociale. Essa nasce da un legame affettivo-sociale primario e determina un "bisogno" di cooperazione e di compartecipazione emotiva con i propri simili [..]
Nella dinamica della vita psichica il sentimento sociale agisce talora in sinergismo e talora in contrasto con la volontà di potenza. La Psicologia Individuale è tanto una psicologia del profondo o per megli dire del "nucleo", ma anche una psicologia del Sé.
La Psicologia Individuale include nei suoi assunti la concezione dell'inconscio, ivi compresi i meccanismi della formazione del simbolo. L'inconscio acquista in Psicologia Individuale un significato particolare: diventa ciò che noi non conosciamo di noi stessi, l'"incompreso", che si integra con la coscienza e che possiede una notevole potenzialità creativa. Conscio ed inconscio non possono opporsi dicotomicamente "come se" fossero due parti antagoniste dell'esistenza dell'individuo. In genere il contenuto di una meta fittizia di un individuo ed il suo stile di vita rimangono nascosti alla sua comprensione e quindi rimangono inconsci "come se" costituissero un "noto segreto". In tutte le persone, e specie in quelle con problemi o disturbi mentali, il pensare, il sentire e l'agire, nel contesto delle motivazioni, rimangono spesso "incomprensibili" sicché gli individui perpetuano inconsciamente il loro stile di vita. Il conscio dovrebbe essere il risultato di una elaborazione intrapsichica dei rapporti interpersonali e sociali che hanno modificato le istanze psichiche di fondo, naturalmente esistenti nell'uomo: sarebbe quindi un "prodotto" tra natura e cultura della socializzazione della mente.
Quegli individui che nella loro infanzia non hanno avuto una buona maturazione psicosociale attraverso una equilibrata integrazione fra sentimento sociale e aspirazione alla supremazia potranno andare incontro più facilmente a traumi psicologici, a seri problemi psicopatologici e psicosessuali, a varie malattie psicosomatiche[..]
In una impostazione come quella adleriana, mete, motivazioni e valori si rifanno ad istanze fondamentali (legame sociale, sentimento sociale, sentimento di inadeguatezza, volontà di potenza, aggressività) che sono radicate nella struttura psicosomatica individuale. Esse muovono verso mete reali (non fittizir) e conducono alla possibilità di un presupposto telenomico, cioè di un fianlismo "morbido" degli eventi mentali, senza che ci si allontani dalle basi delle "scienze della vita" cioè da presupposti biologici, psicologici e sociali, riconducibili tanto alle scienze della natura quanto a quelle del comportamento umano comparato.
Gian Giacomo Rovera - Rivista di Psicologia Individuale n. 80