Psicologia Immunitaria

QUANDO L’IMMUNOLOGIA INCONTRA LA PSICOLOGIA

Definire il sistema immunitario non è semplice. Ricerche a scopo conoscitivo, condotte dal Dottor Tadolini, hanno evidenziato che chiedere alle persone di definire il sistema cardiovascolare produce risposte medie abbastanza precise o comunque manifestazioni di un’idea di che cosa si intende per sistema cardiovascolare. Contrariamente, se viene chiesto di definire il sistema immunitario non si hanno risposte altrettanto specifiche. Ciò deriverebbe dal fatto che il sistema cardiovascolare è riferibile ad organi ben configurati e conosciuti anche senza una formazione specifica; per il sistema immunitario questo non è possibile, in quanto non è riferibile ad organi conosciuti. In effetti, è difficile definire il sistema immunitario poiché la struttura portante non è una struttura d’organo, ma è una struttura chimica e bio-chimica: il sistema immunitario agisce ed esplica la sua funzione fondamentalmente tramite la chimica dell’organismo. Il ruolo di neurotrasmettitori quali la serotonina, dopamina, noradrenalina, sistema del GABA, giocano un ruolo molto importante nel sistema immunitario, assimilabile al ruolo che hanno nella patologia psichica.

Perché dunque interessarsi del sistema immunitario?
Possiamo definire il sistema immunitario come “l’insieme dei mediatori chimici (reazioni chimiche) e dei filtri cellulari (membrane che interfacciano i vari sistemi cellulari) sviluppatisi nel corso di milioni di anni, al fine di difendere l’organismo vivente ed il suo equilibrio da qualsiasi attacco”. Proprio a fronte di tale definizione occorre avere un’idea dell’evoluzione, dobbiamo sempre avere presente che il nostro carattere, la struttura della nostra personalità poggiano su una storia genetica e di apprendimento che ci viene dalla famiglia dei mammiferi: non è difficile infatti assimilare alcuni comportamenti umani a quelli animali (ad esempio alcuni conflitti begli ambienti aziendali sono riconducibili a comportamenti dei lupi nel branco). Possiamo ad esempio notare che una lucertola (rettile) ha una serie di reazioni immunitarie estremamente simili a quelle dell’uomo.
È importante specificare che l’evoluzione ci ha portato a quello che siamo oggi, anche e soprattutto dal punto di vista immunitario: l’immunità è un tentativo che l’organismo, evolvendosi, mette in atto e sfaccettando continuamente le proprie difese costruisce sempre aggiustamenti nuovi e questo è un tentativo sempre nuovo di sopravvivere, pena l’estinzione. Noi siamo ciò che siamo grazie al fatto che un sistema immunitario, costantemente dinamico e in evoluzione, ci ha consentito di sopravvivere.

Si possono distinguere due tipi di immunità: Una prima immunità INNATA aspecifica che non appartiene alla singola specie ma a qualcosa di più ampio, è una forma molto arcaica ed è codificata dentro di noi da strutture chimiche ed è collegata alla filogenesi. Una immunità ACQUISITA specifica che è un sistema adattivo ed è legato all’ontogenesi, ovvero alla storia evolutiva di quell’individuo.

La legge fondamentale che ha da sempre guidato l’evoluzione è il riconoscimento del SELF/NON- SELF. Quando qualsiasi organismo vivente viene a contatto con il proprio circostante prima di tutto entra in contatto attraverso una membrana, reale (pelle) e simbolica, che ne permette un riconoscimento. Questo meccanismo percettivo poggia su una base biochimica che è la stessa di quando si entra in contatto con una sostanza velenosa, orticante o più in generale inadeguata all’organismo e questo meccanismo lo possiamo osservare anche quando ci troviamo in un ambiente in cui non ci sentiamo del tutto a nostro agio, o al contrario ci è molto familiare (ci sentiamo “come a casa”). La filosofia base che governa tutta la vita biologica e più estesamente quella psicobiologica è la filosofia antigene-anticorpo. Si intende per antigene un fattore proveniente dall’esterno che, riconosciuto come non-self, viene presentato al sistema immunitario dell’organismo che reagisce.

La prima forma attraverso la quale vediamo il lavoro del sistema immunitario è il rapporto degli esseri viventi con la biodegradabilità. Ciò che è biodegradabile, la maggioranza delle specie animale, lo riconoscono come self e ciò che non è biodegradabile quasi sempre viene riconosciuto come non- self. Le specie animali più hanno dovuto lottare per sopravvivere e più saranno “raffinate” in questa capacità di discriminazione.

Comunque lo si interpreti, il sistema immunitario per sua definizione è un sistema difensivo ed ha la funzione di tenere in piedi l’equilibrio biopsichico o psicobiologico. La più importante reazione immunitaria delle specie viventi è infatti l’infiammazione, non intesa come malattia ma come processo di guarigione che tende a riportare un equilibrio. Tutta la medicina occidentale sta iniziando a considerare l’infiammazione come il quadro base di tutte le patologie, è la prima cosa che si presenta ed è il primo sintomo che determina la sofferenza. Vero è che il dolore serve al medico per intervenire dove è presente, ma occorre chiedersi quanto sia opportuno andarlo a celare (antidolorifici)

Dove si inserisce lo psicologo in questo scenario?
Si può essenzialmente definire lo psicologo come un gestore di conflitti con l’ambiente e con il mondo interno; d’altra parte anche il sistema immunitario è un mediatore, tra interno ed esterno (aggredito e aggressore).
Ogni organismo vivente considera in senso biologico qualsiasi tipo di conflitto (un conflitto psicologico recente può essere ricondotto dal sistema immunitario ad un conflitto arcaico: quando litigo con il partner mi si chiude lo stomaco perché quando milioni di anni fa venivo aggredito da un virus nocivo che colpiva lo stomaco, questo si contraeva per espellerlo).
Studi hanno osservato un certo numero di pazienti ed è emerso che la struttura del carattere o gli eventi negativi capitati negli ultimi 3 o 4 anni uniti ad un certo profilo di personalità, c’entravano moltissimo con l’espressione patologica che si configurava nella malattia. Da lì ha seguito una verifica rispetto a quale retroterra biochimico certe malattie avevano, al di là della biochimica classica richiesta negli esami tradizionali richiesti dall’immunologia.

Tutto ciò che apparentemente e storicamente è stato separato (mente-soma) non è in realtà così lontano: i meccanismi sottostanti al riconoscimento di ciò che la storia dell’evoluzione ci ha fatto apprendere sono gli stessi sia da un punto di vista biologico che psicologico.

Chiara Zanzanelli, psicologa -  Incontro 'Il Sistema Immunitario sotto la lente dello psicologo' tenuto il 18 gennaio 2019 dal dottor Tadolini Giovanni presso la Sede Operativa di Scuola Adleriana di Psicoterapia presso Confcommercio, Viale Timavo 43 RE

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