Lo stile di vita
"l'impronta soggettiva dell'individuo, la trama che dà significato all'esperienza"
Noi, afferma Adler, ci interpretiamo in base alla nostra esperienza, e altrettanto, realizziamo la nostra esperienza in base all'interpretazione che diamo di noi stessi e del mondo.
"Stile di vita" è l'espressione coniata da Alfred Adler per denfinire "l'impronta unica e irripetibile di ogni individuo, costituita dalla risultante di tratti comportamentali, orientamento del pensiero, sentimenti ed emozioni, posti al servizio del fine ultimo perseguito".
Unicità e irripetiblità sono identificate dai progetti e dagli scopi prevalenti che l'individuo elabora per il futuro, elementi che vanno correlati alle capacità personali e ai fattori ambientali.
Adler scrive "non si può riconoscere ed esaminare un essere umano isolato": fin dal momento della nascita l'individuo-uomo inizia, nell'ambito dello scambio relazionale con l'ambiente, a strutturare il proprio stile di vita, come risposta alle richieste provenienti dall'esterno. La vita sarà percepita, a seconda delle esperienze personali, come lotta, amore, cooperazione o astensionismo e ciascuno di questi approcci potrà emergere solo in un contesto comunicativo. Lo Stile di Vita, cardine attorno al quale ruota tutta la Psicologia Individuale, si struttura definitivamente entro il quinto anno di vita e l'elemento fondamentale che influisce sulla sua formazione, in questo periodo, è il tipo di rapporto con il contesto familiare.
Quarta di copertina di "Manuale per l'analisi dello stile di vita" di B.H.Shulman e H.H.Mosak
Ogni individuo accoglie le richieste della propria volontà di potenza e del proprio sentimento sociale (le due istanze che Adler riconobbe come essenziali) attraverso una riflessione che potremmo metaforicamente rappresentare in questo modo: "il mondo è così...., io sono fatto così....., perciò....". La deduzione a cui può giungere offre il criterio di valutazione del suo STILE DI VITA, ossia dell'impronta psichica, unica e inimitabile che lo caratterizza e nella quale confluiscono i tratti del comportamento, i pensieri, le idee, le opinioni, le emozioni, i sentimenti, tutti assieme elaborati al servizio di precipue finalità, risultanti dal compromesso fra le esigenze individuali e le istanze sociali. "Il mondo è duro e ostile, io sono fragile e timoroso, perciò mi procuro un rifugio sicuro dove nascondermi". "E' vero che il mondo è duro e ostile, ma io sono forte e risoluto, perciò mi sforzerò di trovare il mio spazio vitale". E' proprio dalle infinite differenze individuali, scaturite da tali ordini di osservazioni, che deriva quel concetto di unicità psichica non coincidente con nessun'altra.
E' a tutti noto come la Psicologia Individuale ponga, in modo irrevocabile, il pensiero antitetico quale primo irrinunciabile fondamento della costruzione dell'essere umano. Il regno dei significati attraverso il quale l'uomo fornisce l'interpretazione soggettiva di sé e del mondo, costituisce un'immagine complessa, orientata finalisticamente, il cui fulcro è un modo di percepire fondato stabilmente su ciò che Adler chiama il "principio di opposizione", costantemente presente come regola indispensabile, adottata dall'individuo per orientare il proprio movimento somato-psichico nel mondo.
I rapporti di opposizione, sempre naturalmente presenti nel pensiero di ogni essere umano, in una misura più o meno rigidamente drastica o fluidamente sfumata, esprimono, sempre e comunque, un artificio o un metodo di lavoro, come lo definisce Adler, utilizzato per il perseguimento, il rafforzamento e la difesa dell'ideale di personalità e quindi dello stile di vita. Essere nel mondo significa realizzare il Sé come soggetto-oggetto di una esperienza fondata sull'INTERPRETAZIONE CONSCIA E INCONSCIA DI QUANTO COLLAUDA VIVENDO.
Per la Psicologia Adleriana l'individuo è una struttura olistica, finalisticamente orientata, in cui interpretazione ed esperienza appaiono costantemente e inscindibilmente legate: noi, afferma Adler, ci interpretiamo in base alla nostra esperienza, e altrettanto, realizziamo la nostra esperienza in base all'interpretazione che diamo di noi stessi e del mondo. [..] Lo stile di vita prende corpo già nella primissima infanzia [..] e sottoposto a ripetuti collaudi nella seconda infanzia e adolescenza. [..]
La strutturazione dello stile di vita avviene a diversi livelli di consapevolezza , ma il contributo dell'inconscio è sicuramente prevalente. [..]
Per una corretta analisi dello stile di vita, ossia per cogliere il FINE ULTIMO di un individuo, il campo d'indagine più immediato risulta essere , senza alcun dubbio, il comportamento: la mimica, la gestualità, gli sguardi, l'eloquio, l'abbigliamento, il modo di reagire alle varie situazioni forniscono già una sintesi delle mete sia coscienti che inconsce dell'individuo, La comprensione poi del suo PENSIERO e delle sue OPINIONI consente, poi, di risalire all'immagine reale o idealizzata che egli ha di sé. Rendersi conto, infine, di come dia vita alle proprie EMOZIONI, di come costruisca i propri AFFETTI, consente di condurre a termine, nel modo più completo, l'esplorazione della personalità.
Hall e Lindzey fanno notare come "la teoria adleriana della personalità sia una costruzione estremamente semplice, nel senso che pochi concetti basilari sostengono l'intera impalcatura teoretica. Per questo motivo le concezioni adleriane possono essere tratteggiate con una certa rapidità sotto pochi titoli generali. Essi sono: 1) finalità fittizie, 2) aspirazione alla superiorità, 3) senso d'inferiorità, 4) interesse sociale, 5) stile di vita, 6) Sé creativo (Hall, C.S., Lindzey, G. (1957), Theories of Personality, tr. it. Teorie della personalità, Boringhieri, Torino 1982, p.115). La nitidezza del pensiero adleriano, sempre derivato dall'osservazione, permette, infatti, di sintetizzare tutto l'edificio dottrinale con pochi argomenti, privi di artifici.
L'aggettivo "individuale", che contraddistingue la Scuola, ha il giusto intendimento di esprimere il concetto di un'individualità psichica unica e irripetibile che, per vincolo di sopravvivenza, deve entrare a far parte di una struttura complessiva, formata da altre unità psichiche, com'essa uniche e irripetibili.
La sopravvivenza di ciascuno, come anticipato, è garantita dalle due itanze che Adler riconobbe come essenziali , la volontà di potenza e il sentimento sociale. Tali bisogni sostanziali si pongono tutti al di sopra delle pulsioni, con la precisa funzione sia di contenere gli impulsi profondi, che di verificare e calibrare le attività coscienti. L'autentico stato di salute mentale, per gli adleriani, corrisponde , infatti, al pieno equilibrio e all'interazione armonica fra volontà di potenza e sentimento sociale.
Prof. Pier Luigi Pagani, Presiente Onorario Società Italiana di Psicologia Individuale nella prefazione a "Manuale per l'analisi dello stile di vita" di B.H. Shulman e H.H.Mosak