Decalogo per operatori sanitari e sociosanitari Anipio
E servizio per segnalare bisogni psicologici del personale che opera in emergenza
Gli operatori socio sanitari stanno gestendo situazioni cliniche e organizzative molto complesse, che fanno emergere un insieme di emozioni che caricano oltremodo il vostro sistema psico-fisico.
La paura per la propria incolumità e dei propri cari, i sensi di colpa per non avere agito prima o meglio, lo scacco al proprio senso di responsabilità clinico-assistenziale, i sentimenti di solitudine, l’impotenza per non riuscire a gestire la sofferenza di pazienti e familiari il timore di non essere all’altezza del proprio ruolo, rabbia per le insufficienze del sistema, e, forse, altro ancora.
Nel nostro ruolo di esperti delle dinamiche psichiche, intendiamo offrire qualche indicazione, sotto forma di “decalogo”, nella speranza che, anche questo piccolo contributo, sia di utilità nel fronteggiare sia le situazioni professionali, sia quelle intime e personali.
1) Accettate le emozioni e i sentimenti che il lavoro vi suscita
Di solito si cerca di allontanare dalla mente ciò che fa soffrire, ma le paure seguono particolari logiche emotive: più le si combatte e più ci avvolgono. Detto questo, è bene non ampliare questo spazio mentale, come ad esempio attraverso l’eccessiva esposizione ai messaggi dei media.
2) Fate vostra la logica del vivere alla giornata
È bene fare propria la logica del vivere “giorno dopo giorno”. Non è questo il momento di pensare ad un futuro incerto. Sforzatevi di essere concentrati sulla soluzione dei problemi attuali. Ad oggi, la “normalità” è questa, pur non sapendo quanto durerà e che cosa ci riserverà il “dopo”.
3) Non pretendete da voi e dai colleghi prestazioni troppo elevate
Le condizioni di lavoro attuali non permettono di offrire prestazioni che seguono i consueti standard. Ciò che fate è sicuramente adeguato al momento e forse superiore alle attese. Accettate il livello a cui si può operare, non pretendendo da voi o dai colleghi prestazioni troppo elevate.
4) Contribuite a migliorare lo spirito di cooperazione
Lo spirito di cooperazione nell’equipe di lavoro è indispensabile. Siate parte di un gruppo che alimenta lo spirito di squadra. Non è il momento di mantenere rancori personali con colleghi o superiori. Curate piuttosto la comunicazione, mostrando genuino interesse verso la loro sensibilità e le loro condizioni di vita.
5) Condividete i vostri stati d’animo
Gli accumuli di tensione emotiva devono trovare un canale per essere esteriorizzati. Se le tensioni restano confinate nell’interiorità, la psiche si ammala. Se volete usare la parola, scegliete una persona che sappia sostenere quanto volete narrare. Potete usare anche la scrittura, per rallentare e si precisare pensieri e le emozioni, da condividere con altri o da tenere per voi.
6) Considerate che la regolarità dei ritmi di vita quotidiani potrà essere alterata
La tensione e il sovraccarico lavorativo possono incidere radicalmente sulle abitudini di vita. Per quello che vi è possibile, il ritmo sonno – veglia, l’alimentazione e la cura di sé andrebbero mantenuti come da abitudine. Ciò aiuta il vosto sistema psichico a preservare un sentimento identitario, indispensabile per mantenere un livello adeguato di resilienza.
7) Accettate la realtà che vivete nelle vostre famiglie
Probabilmente farete esperienza di relazioni familiari alterate. Questa nuova “normalità” va accettata come parte della sfida che state affrontando. Se vi può aiutare, rispettate le distanze di sicurezza previste. Altrettanto vi può sostenere il condividere con i familiari ciò che state vivendo.
8) Superate l’isolamento: aumentate il vostro sentimento sociale
È necessario mantenere il vostro sentimento sociale anche nell’isolamento a cui siete costretti. Non aspettate che siano amici e conoscenti a chiamarvi. Mettetevi voi per primi in contatto con loro e interessatevi di come stanno vivendo. Allargate il raggio della vostra azione sociale, gettando ponti virtuali.
9) Recuperate le vostre passioni, anche nel poco tempo disponibile
Possiamo crearci, anche se per brevi momenti, delle “isole mentali” che ci permettono di recuperare il piacere della vita, anche se il mare circostante è agitato, pieno di preoccupazioni. L’importante è convincersi che una passione da coltivare esiste in voi ed è necessaria al vostro equilibrio psichico.
10) Quando potete, usate l’ironia
L’ironia permette alla mente di cogliere il lato fantasioso e sdrammatizzante della vita. Non sempre è a portata di mano ed alcuni sono più abili a cogliere gli aspetti comici e buffi della vita. Ricordate, tuttavia, che sorridere è una buona medicina per sopportare il dolore che vi attraversa.
Chiara Foà - Psicologa, Psicoterapeuta e Formatore della Scuola Adleriana di Psicoterapia.
Giansecondo Mazzoli - Presidente della Società Italiana di Psicologia Individuale.
Istituto di Psicologia Individuale Alfred Adler di Reggio Emilia in collaborazione Scuola Adleriana di Psicoterapia ha aperto una sezione per accogliere interrogativi, quesiti e richieste di approfondimento relativi alle condizioni che ogni professionista sanitario sta affrontando.
La sezione provvederà a organizzare rapidamente, in forma di teleconferenze o momenti webinar, degli incontri virtuali per venire incontro ai bisogni rilevati.
Scrivete a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.