Psicologia Individuale Comparata
Tra gli orientamenti psicodinamici, una visione ampia ed etica per rispondere alle esigenze dei singoli e della società
"'L'abbinamento dei termini "individuale" e "comparata" esprime molto bene l'orientamneto interpersonale di una dottrina fondata sulla concezione dell'individuo come unità unica ed irripetibile e sulla valutazione dei suoi processi psichici raffrontati a quelli degli altri individui e inseriti in una visione ampia ed etiche, tale da rispondere alle esigenze complessive della società oltre che a quelle dei singoli"
Parenti, 1987
L'uomo secondo questa visione è un tutto indivisibile e non isolato nel suo rapporto con il mondo. Alder mette infatti in rilievo che un individuo non è mai pensabile senza una comunità e che tutti i problemi della vita sono, in fondo, anche problemi sociali.
Solo gli uomini il cui interesse per gli altri si è sviluppato sin dalla prima infanzia sono preparati ad affrontare efficacemente i problemi che l'esistenza umana stessa pone (orgler H., 1970).
Tuttavia le forme aggregative odierne stanno assumendo sempre più la forma di "mescolamenti confusivi" che non pongono al centro il principio di solidarietà. E' facile, in questo contesto, pensare alle ripercussioni psicopatologiche soggettive e comunitarie laddove anche l'etica della sanità si muove non tanto sulla comprensione dell'altro ma sulla compressione dell'altro, in un clima in cui i pregiudizi si stanno sempre più sostituendo ai presupposti, esponendoci tutti ad una maggiore vulnerabilità sociale che si estende ai vari aspeti di natura bio-psico-sociale.
La concezione dell'Uomo di Adler "obbliga", quindi, chi desidera occuparsene e preoccuparsente a saper leggere tra le riche, a non accontentarsi solo di ciò che appare ma a cercare di andare a fondo dei problemi, guardando con gli occhi dell'altro, udendo con i suoi orecchi e sentendo con il suo cuore. In altre parole a guardare la complessità dei fenomeni che, in fondo, ci rimanda alla complessità stessa dell'essere umano.
In questo senso, ci si ritrova molto nel concetto adleriano di "unità biopsichica" (..) e di "unicità ed irripetibilità" dell'individuo che richiamano a quel senso di responsabilità verso il soffrire altrui, per cui non è possibile applicare tout court una tecnica universalmente riconosciuta, ma occorre mettersi in cammino con i pazienti, a fianco di essi, per cercare di capire il più possibile i loro specifici significati e, di conseguenza, il loro specifico percorso risolutivo o migliorativo di vita.
Tratto dalla tesi di specializzazione della dott.ssa Ilaria Battilocchi "La socio-analisi di gruppo nel percorso di cura: le dinamiche del gruppo e i percorsi di cambiamento"